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Il Grana Padano cura l’ipertensione

Il Grana Padano cura l’ipertensione

Autore: Maddalena/sabato 28 maggio 2016/Categorie: Territori , Lombardia

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Dal congresso dell’American Society of Hypertension svoltosi di recente a New York arriva la conferma: il cibo può essere una ‘medicina’.

Uno studio presentato al convegno medico dimostra come una dieta a base di Grana Padano DOP abbia contribuito a ridurre la pressione arteriosa nei soggetti affetti da ipertensione.
 
È stato realizzato inserendo nella dieta giornaliera di 30 pazienti (da 45 a oltre 65 anni, 13 femmine e 17 maschi) 30 grammi al giorno di Grana Padano DOP stagionato 12 mesi, che è particolarmente ricco di tripeptidi che hanno proprietà ACE-inibitori.

Svolta dall’Unità Operativa di Ipertensione guidata dal dottor Giuseppe Crippa all’Ospedale ‘Guglielmo da Saliceto’ di Piacenza in collaborazione con l’Istituto di Scienze degli Alimenti della Nutrizione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, la ricerca dimostra che la somministrazione di 30 grammi al giorno di Grana Padano DOP per 2 mesi ha effetti significativi nella riduzione della pressione alta.
 
Nel rispetto del disciplinare DOP il Grana Padano non può essere commercializzato con una stagionatura inferiore a 9 mesi, e quello che normalmente si trova sul mercato ha in media 12 mesi, proprio il momento in cui i peptidi antipertensivi raggiungono il picco. Dopo tale periodo, procedendo con la stagionatura, la concentrazione di queste molecole antipertensive via via diminuisce. Il dottor Crippa ha osservato : “È ragionevole pensare che l’effetto antipertensivo ottenuto con il Grana Padano DOP non sia facilmente estendibile ad altri tipi di formaggio perché la specie dei lattobacilli utilizzati, il tipo di caseificazione, la durata e le caratteristiche dell’invecchiamento del Grana Padano sono del tutto particolari e non facilmente riproducibili.”

Alcuni di questi peptidi (denominati IPP e VPP) hanno un importante effetto biologico in quanto sono in grado d’inibire l’attività di un enzima (enzima di conversione dell’angiotensina o ACE), che è cruciale nella cura dell’ipertensione e i farmaci più diffusi per il suo trattamento agiscono proprio attraverso questo meccanismo (ACE-Inibitori come il ramipril, l’enalapril ecc).

Gli stessi pazienti, in ordine casuale, hanno assunto un placebo inattivo, cioè privo di tripeptidi. Lo studio clinico controllato è stato condotto con lo stesso protocollo che si usa per testare l’efficacia dei farmaci (procedura rarissima per gli alimenti), quindi una metodologia i cui risultati sono attendibili, e infatti riconosciuti validi dalla comunità scientifica internazionale.  

La ricerca ha verificato anche che l’effetto del Grana Padano è positivo nonostante il suo contenuto di sale, grassi e colesterolo in passato abbiano portato molti dietologi e nutrizionisti a considerare il formaggio come nemico della salute: “Nei pazienti che hanno partecipato allo studio non si è osservata alcuna modificazione nei valori di colesterolo totale e HDL, trigliceridi, glicemia, sodiemia e potassiemia - ha dichiarato il dottor Crippa - Inoltre non si è modificato il BMI, cioè non sono ingrassati. Lo studio dimostra che il Grana Padano svolge un’attività nutraceutica contro l’ipertensione senza modificare altri valori importanti per la salute, è quindi lecito pensare, come molti altri studi hanno evidenziato, che il grasso di latte e derivati non sia gravato da quel rischio cardiovascolare tipico di altri grassi d’origine animale”.

In realtà in 30 grammi di Grana Padano, la dose giornaliera somministrata ai pazienti ipertesi, c’è molto meno sodio che in una rosetta di pane e enormemente meno che in una pizza, inoltre si trovano 32 mg di colesterolo, una quantità veramente modesta rispetto a 220 mg che rappresentano il livello medio giornaliero consigliato per un adulto, e lipidi per il 28% monoinsaturi (come quelli dell’olio d’oliva) e per il 4% polinsaturi, quelli che contengono omega 3.

L’abstract originale dello studio è pubblicato su JASH – Journal of American Society of Hypertension :

 
di Maddalena Brunasti 

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