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A Lusia (RO), entra in scena un nuovo radicchio

A Lusia (RO), entra in scena un nuovo radicchio

Autore: Gusto landia/giovedì 7 febbraio 2013/Categorie: Territori , Veneto, Info e News, Gusto

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 Si presenta come un delicato accordo di colori, tra i quali prevale un vermiglio acceso, che lo fa distinguere in maniera netta dagli altri radicchi tardivi: è la novità di Lusia, terra di orti, nel medio Polesine, tra i fiumi Po ed Adige.

Innovazione e tradizione. La cicoria è il risultato di una lunga e attenta selezione di due bravi orticoltori locali, Antonio Rosselli e Aglio Giordano, socio di OPO Veneto. In essa l’innovazione di prodotto si sposa con il metodo di lavorazione tradizionale. I radicchi, dopo il primo gelo, sono raccolti e ammassati, premuti gli uni sugli altri, “in busa”, in una specie di serra, adagiati su un letto di una trentina di centimetri di sabbia del fiume Adige, che viene ogni anno rinnovata.

La “busa” (termine veneto che indica buca) è ricoperta da un telo di plastica nero, che sostituisce la tradizionale paglia. A una temperatura sui 14 gradi, ottenuta con un sistema di riscaldamento, in una quindicina di giorni si sviluppa un nuovo cuore di radicchio, che è una delizia al palato. Il cespo, che si mangia, non è molto sviluppato: può raggiungere i 60 grammi. Ecco come lo descrive Renato Maggiolo, un cultore del settore e artista enogastronomico, consulente di OPO Veneto: “Foglioline dai colori cangianti dal bianco della base al giallo, con screziature della costa, al vermiglio dell’apice. E’ vellutato al tatto e, quanto al gusto, ha la classica tendenza amarognola dovuta ai guaianolidi, sostanze con proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e antimalariche, che sono un toccasana per il fegato, compensata da una piacevole freschezza acida che lascia intuire la vitamina C”.

A breve il nome della nuova cicoria polesana. Rientra nella famiglia dei variegati invernali, che hanno come punto di partenza il radicchio Igp di Castelfranco. E’ bello, riconoscibilissimo, croccante. Lusia ci punta molto. Potrebbe essere il suo radicchio del futuro: il classico variegato sta quasi scomparendo, soppiantato da quello di Castelfranco. Non gli è stato dato ancora il nome, per il quale è stato promosso un informale concorso tra esperti del luogo. Presto il battesimo ufficiale. L’Accademia delle verdure di Lusia, presieduta da Renato Maggiolo, ha promosso una degustazione di esperti per valutarne qualità, gusto, valore in cucina. Il nuovo radicchio vermiglio è stato promosso a pieni voti. “Magnifico”, il commento del giovane chef Enrico Rizzato che ha coordinato l’incontro conviviale.

 

(Fonte: argav e ortoveneto http://www.ortoveneto.it)
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