Il tortello amaro in festa

Il tortello amaro in festa

Autore: Gusto landia/giovedì 13 giugno 2013/Categorie: Eventi, Lombardia

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Data evento: 13/06/2013 - 17/06/2013 Export event

Tre giorni di festa gastronomica all’ insegna dell’erba amara, la Balsamita Major o Erba di San Pietro, componente fondamentale nella preparazione del Tortello Amaro di Castel Goffredo.

Nei tre giorni di festa i ristoranti castellani propongono un menù che privilegia l’utilizzo in cucina dell’erba amara.  Al parco "La Fontanella" nelle serate di Venerdì, Sabato e Domenica: cena tipica con piatti a base di erba amara: specialità della tradizione e nuove proposte.

Moltissimi sono i nomi con cui è conosciuta l’erba amara e con i quali dobbiamo fare i conti per non confonderci In Piemonte la dizione più frequente è erba di San Pietro, mentre a Castel Goffredo, nel mantovano, non rinuncerebbero mai a chiamarla erba amara.

L’idea è quindi quella di una pianta che ha un suo nome, certamente latino, con cui è indicata nella complessità botanica, ma che poi viene riconosciuta localmente con molte dizioni, una pianta umile insomma, che si conforma senza protestare, che si presta a molti giochi, appunto

L'origine dei tortelli ha radici assai lontane: secondo quanto riportato dal Berti, famoso cuoco mantovano, fu Libissa, contadina Lombarda, ad inventare i “raffioli, avviluppati in pasta di sfogliata e detti dai Lombardi malfatti” ben otto secoli fa.
La parola “tortei" pero, sempre secondo i Berti, appare per la prima volta nelle cronache gastronomiche delta Corte Mantovana intorno al 1500, e sono chiamati, “fiori ripieni di ogni ben di dio”.
Non è difficile pensare che, essendo la nostra un'economia rurale, anche la cucina si servisse degli elementi a disposizione nell’orto o nei campi, a seconda delle stagioni.

La ricetta
Ingredienti (per il ripieno):  erbette, formaggio grattugiato, pane grattugiato, erba amara, uova, salvia cipolla,aglio, sale, noce moscata.

Preparazione del ripieno:
-Cuocere le erbette e macinarle nel macinacarne con media grandezza
-Soffriggere nel burro salvia, cipolla, aglio.
-Aggiungere tutto alle erbette macinate ed unire uova, formaggio, pane grattuggiato,
salvia cipolla e aglio macinati, noce moscata, sale e uova.
-Amalgamare il tutto e in ultimo aggiungere q. b. di erba amara,
macinata cruda.

-Preparare la sfoglia di pasta all’uovo tagliata a quadratini di 5 cm.,
farcire con 8 gr. di ripieno e piegare a triangolo con pinzatura al centro.
- Cuocere in acqua salata e servire con una spolverata
di buon formaggio grattugiato ed un cucchiaio di burro fuso e salvia croccante.

...le novità del 2013
Anche quest’anno  la grande festa celebrativa di giugno  sarà, come sempre, il terzo week end del mese, esattamente giovedì 13,venerdì 14,sabato 15 e domenica 16. Le cucine “apriranno” alle ore 19 per terminare alle ore 23 di ogni giorno. Ospite d’onore, il neo eletto “PRINCIPE TORTELLO AMARO”, il più giovane in assoluto tra i principi che regnano solo un anno, infatti il protagonista è un ragazzo castellano-doc di soli 17 anni.Questa maschea-simbolo del rinomato piatto è stata
voluta dalla Pro Loco nel 2010 e solitamente affianca sua maestà Re Gnocco,durante i festeggiamenti dell’antico carnevale.
...Il menù del 2013,interamente a base di erba amara  come da tradizione,prevede il grande ritorno,tra i dolci,del gelato amaro,realizzato proprio dal suo inventore lo chef del rinomato ristorante la Crepa di isola Dovarese(Cr).
A corollario della festa,durante le 4 serate,tanta musica  con uno scopo umanitario molto lodevole; la raccolta fondi per Pegognaga,uno dei paesi del basso mantovano colpito del terremoto dello scorso anno.

A Castel Goffredo ormai il Tortello Amaro è divenuto nel tempo parte dell’identità dei suoi cittadini ed è presente nelle gastronomie e nei ristoranti che hanno formato un sodalizio di grande sostegno territoriale.
Da dicembre 2008 la qualità del  prodotto è garantita dallo chef Francesco Ferrari, che ha lavorato per anni come volontario della Pro Loco di Castel Goffredo, per poi creare il primo pastificio della città dedicato ai tortelli amari e alle sue declinazioni, denominandolo “pastaio Agostino”. 

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