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La mappa del diritto al cibo è on-line

La mappa del diritto al cibo è on-line

Autore: Maddalena/mercoledì 17 febbraio 2016/Categorie: Info e News

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Contemporaneamente all’allestimento di EXPO, per iniziativa delle istituzioni cittadine, il Comune e la Camera di commercio, e di Regione Lombardia, nel febbraio 2014 alla capitale lombarda veniva istituito il ‘Milan Center’, osservatorio, archivio di documentazione e centro studi su normative nazionale, europea e sovranazionale e politiche pubbliche in materia di alimentazione, materiali legislativi e atti pubblici o pubblico-privati la cui sistematizzazione permette la comparazione.

Dal giugno 2015 costituito in associazione collegata in rete con oltre 50 enti e organismi internazionali operanti nel settore, il Milan Center promuove la cooperazione e la collaborazione internazionale tramite convenzioni e lo studio per l’elaborazione di convenzioni europee e multilaterali su regole e principi per il ‘diritto al cibo’.

Il presidente del Milan Center è la giurista Livia Pomodoro, che a Milano è stato giudice e sostituto procuratore generale presso la Corte di Appello e ha presieduto il Tribunale dei Minori, attualmente presidente della Fondazione Centro Nazionale di Prevenzione e Difesa Sociale e chair dell'O.N.G. ISPAC, componente componente del Comitato Nazionale per la Bioetica e della Commissione Nazionale dell'UNESCO e membro di ECOSOC dell’ONU.
«La regolazione governa tutta la catena alimentare e determina la qualità del cibo ed è la sola condizione perché si realizzi il diritto al cibo - spiega Livia Pomodoro - Dà vita  ad un’alleanza tra economia e diritto che l’Italia già conosce: perché la buona qualità di molti prodotti italiani dipende dall’osservanza di una legislazione rigorosa. Per questo noi diciamo: non c’è cibo senza diritto».

Raccogliendo materiali documentali sulla legislazione e sulla regolazione, nazionale ed internazionale, a presidio della catena alimentare, il team del Milan Center coordinato da Antonio Bettetini conduce una ricerca estesa in 9 macro-aree e 12 tematiche - agroindustria, ricerca scientifica e innovazione tecnologica per l'agricoltura, sicurezza e contraffazione alimentare, logistica e qualità del cibo, biodiversità, acqua e cambiamenti climatici, urban policy, sovranità alimentare, land grabbing e migrazioni, agricoltura familiare e ruolo delle donne, educazione alimentare e salute, spreco e obesità. Testi normativi, tecnico-scientifici e informativi inerenti il diritto al cibo di tutti i paesi del mondo sono catalogati negli archivi in costante aggiornamento e pubblicati nel sito del Milan Center. Atti giuridici e iniziative legislative fondanti il diritto al cibo sono pubblicati in una piattaforma da cui è possibile visualizzarli e disporne visualizzandone la posizione in una ‘mappa geo-referenziata’.

All’evento del 15 febbraio scorso, dedicato alla presentazione del lavoro finora realizzato dal Milan Center, la ricercatrice americana e special rapporteur ONU sul diritto al cibo Hilal Elver, che ne seguirà i lavori partecipando alla riunione in cui i convenzionati individueranno le direzioni verso cui indirizzare la ricerca, ha sottolineato:
«È importante fare in modo che lo spirito di Expo Milano 2015 viva ancora nel tempo in uno stretto legame strutturale con le istituzioni multilaterali globali e con l’agenda ONU e i suoi obiettivi. É importante non disperdere le energie impegnate dall’iniziativa nel costituire una rete delle realtà dell’economia, della formazione e della ricerca, dell’internazionalizzazione, della solidarietà e del volontariato…».

Il vice-ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Andrea Olivero ha puntualizzato le finalità, e potenzialità, del Milan Center:
«Partendo dalla straordinaria esperienza dell’Esposizione Universale di Milano si è innescata una riflessione globale sulle sfide che ci attendono: sostenibilità, qualità di vita e modelli di sviluppo economico, sociale e culturale, in grado di assicurare a tutti l’accesso ad un cibo sano, nutriente e sufficiente. Oggi, per esprimere il valore del cibo, nella sua componente sociale ed etica e anche in una visione globale, occorre presidiare con forza i temi della lotta allo spreco, della regolazione, della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica in campo agroalimentare».

Il vicesindaco Francesca Balzani ha focalizzato il ruolo del Milan Center nella città lombarda, che ambisce al titolo di ‘capitale mondiale dell’alimentazione’, obiettivo per cui è fissata una scadenza al prossimo appuntamento FAO a Roma in ottobre:
« Milano, città di Expo, ha dato vita anche al Milan Urban Food Policy Pact, il primo patto tra sindaci delle grandi città del mondo per politiche alimentari urbane sostenibili. Più di 100  metropoli di tutti i continenti, in rappresentanza di oltre 400 milioni di cittadini, hanno firmato impegni per il diritto al cibo sano e all’acqua per tutti, la lotta agli sprechi e lo sviluppo sostenibile. Nel dopo Expo il lavoro in rete delle municipalità continua con lo scambio di best practices e un controllo dei passi in avanti compiuti da verificare in incontri annuali”.

I progetti già avviati al Milan Center coinvolgono enti e istituzioni italiani e esteri in attività di ricerca e sviluppo per l’impiego delle tecnologie in agricoltura, come i droni in agricoltura e idro-serre per aree desertiche. Tra i possibili sviluppi prospettati, anche una ‘Borsa degli scambi delle merci, dei prodotti e dell’innovazione’, un tavolo ministeriale sulla cooperazione nella filiera alimentare, una sede di rappresentanze dei paesi esteri per le iniziative di sviluppo sostenibile...


MILAN CENTER FOR FOOD LAW AND POLICY
http://www.milanfoodlaw.org/

RIGHT TO FOOD MAP
http://rtfmap.milanfoodlaw.org/

video-presentazione della RTF map

http://www.milanfoodlaw.org/?p=5061 

 


Milano capitale mondiale dell'alimentazione: il manifesto del Centro


Expo Milano 2015 è ormai finita e la sua eredità – assai più di quell’impegno a definire una legacy che ogni Expo sottoscrive con il Bureau  International des Expositions - va raccolta senza perdere più tempo.
L’imperativo di “nutrire il pianeta” ci consegnava del resto ad una responsabilità di fronte al mondo  ben  oltre la breve, intensa e fortunata stagione di Expo Milano 2015. Era l’idea stessa che fece vincere Milano - quella di una Expo piattaforma per lo sviluppo sostenibile -  ad indicarci un movimento verso un  dopo e un di più oltre il confine ed il termine dell’evento. E non è un caso perciò che  - ora che la grande avventura è terminata - l’ anima di Expo Milano 2015 viva ancora, per noi e non solo per noi  , con tutte le aspettative e le energie messe in moto, con la forza dirompente di un ciclo vitale. Non conosce né stanchezza, né appagamento.
Per questo abbiamo da subito guardato a Dubai 2020 (passando per Astana 2017).
Prima, durante e adesso, in questo dopo Expo, non ci siamo stancati e non ci stanchiamo di costruire una prospettiva ed indicare obiettivi:
- siamo stati la lepre della comunicazione Expo: dapprima affermando  l’importanza di un orizzonte istituzionale e internazionale per Expo Milano 2015;
- abbiamo indicato l’obiettivo di una Milano capitale della nutrizione;
- in seguito, raccogliendo la sfida del diritto al cibo e della regolazione,  assente dalla prima riflessione della Carta di Milano, abbiamo sottolineato l’importanza di uno stretto legame strutturale con le istituzioni multilaterali globali non limitato allo spazio ed al tempo di uno spot. Lo stretto legame con l’agenda ONU ed i suoi obiettivi costituisce e costruisce, infatti, un mosaico di impegni comuni e globali declinati senza sosta al futuro e perché lo slancio di internazionalizzazione, di cui Expo Milano ha dato prova, non può deludere il riconoscimento ricevuto dal contesto multilaterale con le sue molte aspettative;
- infine abbiamo prospettato l’idea di una rete delle realtà dell’economia, della formazione e della ricerca, dell’internazionalizzazione, della solidarietà e del volontariato: una rete che raccogliesse l’eredità di Expo, a questo punto una eredità ed una identità precisa, quella di una Milano capitale della nutrizione.
L’Italia protagonista dell’economia del cibo, della sua qualità e regolazione è diventata agli occhi del mondo un player del diritto al cibo e di questo importante, conquistato nuovo ruolo dobbiamo essere oggi più responsabili e più consapevoli in un’Italia che ha fatto proprio del soft power un tratto importante della sua identità e immagine internazionale.
Siamo oggi preoccupati perché di questa Expo - protagonista di internazionalizzazione e di buone pratiche -  sembra sbiadirsi la traccia: a cominciare dal paesaggio urbano che ne ha cancellato il logo e dai media che la hanno abbandonata dopo averne accompagnato il lancio contribuendo in maniera determinante al suo successo: con il rischio, ora, che l’effimero della notizia diventi l’effimero di un’ Expo.
Milano non ha bisogno di un premio qualunque per aver contribuito a ricostruire l’immagine del nostro Paese. E’ già la Milano della cultura e della Scala, della ricerca e dell’innovazione, del design e della moda, della sanità e del volontariato. Ha conosciuto e costruito semmai, in questi mesi, una nuova eccellenza: quella della nutrizione. Nell’orizzonte di un impegno multilaterale  per lo sviluppo sostenibile la cultura nutrizione è il nuovo asset di Milano, la legacy ed insieme la prospettiva che indica e disegna il da farsi.
Diventa pertanto urgente e cogente per tutti noi impegnarci per impedire che il motore si spenga e continuare a dare la miglior prova di noi stessi facendoci protagonisti di un dopo Expo che ne raccolga soprattutto contenuti e successi. Milano, capitale della nutrizione, ha infatti segnato in questi mesi l’identità e la direzione del suo dopo Expo che non può essere un dopo Expo qualunque e noi intendiamo pertanto denunciare il rischio che questo patrimonio venga ridotto e imbalsamato in una dimensione senza anima, identità e futuro. Con l’evento di  oggi  il Milan Center  - riunendo un primo importante nucleo di soggetti istituzionali e pubblici attorno al progetto di investire sul patrimonio di idee, pratiche ed economie nate con Expo Milano 2015 - intende contribuire  a far sì che  l’eredità di Expo Milano 2015 sia carica del promettente futuro cui abbiamo tutti noi contribuito.
L'evento di oggi nasce da un intenso lavoro, iniziato con Expo, destinato a costruire una rete di relazioni e collaborazioni che metta insieme il versante delle istituzioni, della formazione e della ricerca, delle economie e del mercato agroalimentare, dell’associazionismo e del volontariato sotto il cielo dello sviluppo sostenibile e della regolazione, in una dimensione internazionale e multilaterale. La rete che teniamo oggi a battesimo e di cui illustriamo alcuni primi progetti rappresenta  l’impegno, l’impianto ed il motore della legacy immateriale sottoscritta da Expo Milano 2015 con il BIE.
E rappresenta un contributo, in assoluto originale, per rendere continuo e strutturale il lascito di un’Expo nella storia delle Esposizioni Universali. Il diritto al cibo è il più fondamentale dei diritti fondamentali e non vive il solo tempo di un’Expo.  Da Milano e la sua storia ricca e solidale, alle origini del welfare italiano, noi lanciamo e affrontiamo oggi tutti insieme  la sfida per il nuovo primato: confermarsi città capitale mondiale della nutrizione.

 

di Maddalena Brunasti

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