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Il Monferrato degli infernot

Il Monferrato degli infernot

Domenica 21 giugno il Monferrato aprirà le porte dei sui infernot per una iniziativa congiunta che coinvolgerà 13 Comuni.

Autore: Maddalena Brunasti/mercoledì 17 giugno 2015/Categorie: Eventi, Territori , Piemonte

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Data evento: 21/06/2015 Export event

L’Ecomuseo della Pietra da Cantoni organizza con i Comuni della core zone 6 Camagna, Cella Monte, Frassinello, Olivola, Ottiglio, Ozzano, Rosignano, Sala e Vignale Monferrato, e i Comuni di Casorzo, Fubine, Grazzano Badoglio e Terruggia l’apertura congiunta di 37 infernot pubblici e privati, dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30.
L’occasione sarà il primo compleanno del riconoscimento Patrimonio dell’Umanità al sito seriale "I Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato", iscritto alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, dal 22 giugno 2014 un riconoscimento assegnato alla radicata cultura del vino e allo straordinario paesaggio modellato dal lavoro dell’uomo, in funzione della coltivazione della vite e della produzione del vino. ‘Il Monferrato degli infernot’ è la sesta ed ultima componente del Sito ed è caratterizzata appunto dalla diffusione di questi singolari manufatti architettonici.
La proposta ha come fine quello di realizzare una rete di collaborazione e di riuscire ad innescare una pratica condivisa di apertura di questi luoghi. “Si intende quindi – spiega Claudio Castelli, presidente dell’Ecomuseo della Pietra da Cantoni – avviare un processo che richiede comportamenti virtuosi e partecipativi, si vuole iniziare a condividere il valore e le opportunità che questo riconoscimento potrà dare, un riconoscimento che appartiene al territorio, che promuove il patrimonio collettivo di cui dobbiamo essere consapevoli. L’auspicio è quello di riuscire a dare maggiore accessibilità agli infernot per la maggior parte privati e quindi di difficile fruizione, ma anche di accrescere la consapevolezza che questo importante riconoscimento parte da una storia lontana e dalle radici della storia del nostro territorio.”


ORARIO VISITE: 10.00-12.30; 14.30-18.30.
MODALITÀ DI VISITA: Le visite partiranno dai punti di ritrovo indicati per ciascun paese, dove saranno fornite le informazioni sui luoghi aperti alla visita.  In totale saranno accessibili 37 infernot differenti. Inoltre sarà possibile visitare altri luoghi di interesse in ogni comune coinvolto.

LUOGHI DI ACCOGLIENZA:
Camagna Monf.: piazza S.Eusebio n.6, (locali della Pro loco)
Casorzo: p.zza Verdi
Cella Monte: piazza Vallino (piazza chiesa parrocchiale)
Frassinello Monf.: via Carlo Alberto n.1
Fubine: via Pietro Longo n.95
Grazzano Badoglio: piazza Cotti
Olivola: via Vittorio Veneto n.23
Ottiglio: piazza Filippini
Ozzano Monf.:  piazza San Giovanni
Rosignano Monf.: piazza Faletti (sede Ass.Pro loco)
Sala Monf.: via Roma n.1
Terruggia: piazza San Grato
Vignale Monferrato: piazza del Popolo



Cos’è un infernot
Gli infernot non sono soltanto protagonisti della cultura materiale, ma rappresentano soprattutto testimonianze di quella cultura immateriale che ha costruito la nostra storia, la tradizione di un territorio.
L’infernot è una piccola camera sotterranea, scavata nella Pietra da Cantoni senza luce ed aerazione, generalmente raggiungibile attraverso una cantina, e utilizzata per custodire il vino imbottigliato. Le sue caratteristiche di temperatura e umidità costanti consentono l’ottima conservazione delle bottiglie più preziose.
Gli infernot sono di diverse tipologie monocamera, multicamera o a corridoio. Hanno finiture differenti: lisciati, a spacco naturale o con picconatura a vista; l’alloggiamento delle bottiglie varia: a nicchie, gradinate o a piani continui. Alcuni sono impreziositi da decorazioni, altri addirittura hanno un tavolo, che non è mai un elemento aggiunto ma scavato nella pietra.
Ogni infernot è un’opera unica realizzata dalla maestria di persone comuni, è un manufatto che rappresenta in sintesi il patrimonio materiale ed immateriale del nostro Monferrato.
Il censimento e la catalogazione dei manufatti ha avuto inizio nei primi anni del 2000 in collaborazione con l’Istitutio Superiore Statale Leardi, ed oggi prosegue su tutto il territorio bacino dell’ecomuseo
Una catalogazione di molti infernot è stata pubblicata dall’Ecomuseo della Pietra da Cantoni ed è consultabile sul sito www.ecomuseopietracantoni.it.


Per info:
Ecomuseo della Pietra da Cantoni
c/o Comune di Cella Monte, tel.0142/488161
info@ecomuseopietracantoni.it – www.ecomuseopietracantoni.it – facebook ecomuseopietracantoni
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