Ottaviano - Tre giorni di Lacryma Christi

Ottaviano - Tre giorni di Lacryma Christi

Da venerdì 6 a domenica 8 settembre

Autore: M.Carillo/mercoledì 4 settembre 2013/Categorie: Eventi, Campania, Valorizzazione dei patrimoni eno-gastronomici

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Data evento: 06/09/2013 - 09/09/2013 Export event

         Un parterre di produttori, giornalisti, autorità ha preso parte alla conferenza stampa di presentazione della sesta edizione del Premio Amodio Pesce nell’ambito della tre giorni del Vesuvinum: i giorni del Lacryma Christi, che si svolgerà, venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 settembre, nel Palazzo Mediceo di Ottaviano, evento organizzato e promosso dalla Strada del Vino Vesuvio e dei prodotti tipici vesuviani, presieduta da Michele Romano, in collaborazione con Luciano Pignataro Wine blog che ha coordinato anche la conferenza stampa, svoltasi nella Sala Giunta della Regione Campania che ha dato per la prima volta l’imprimatur ad una manifestazione che interessa i quindici comuni ai piedi del Vesuvio, presenti Michele Romano, presidente della Strada del Vino, la giovane vice sindaco del Comune di Ottaviano; Giuseppe Capasso, presidente della Comunità del Parco nazionale del Vesuvio, Ugo Leone, presidente Parco del Vesuvio, Maurizio Maddaloni, presidente Camera di Commercio di Napoli, Paolo Russo della V commissione agricoltura della Camera dei deputati.

    Il Premio Pesce, il concorso enologico, istituito in memoria del fondatore della Strada del Vino del Vesuvio, ha selezionato, nei giorni scorsi nei saloni della Borsa Valori, i vini vincitori che saranno resi noti al pubblico e premiati l’8 settembre, ultimo giorno della kermesse, presso il Palazzo de’ Medici di Ottaviano.

    A livello nazionale, i vini campani e, in generale quelli vesuviani che oggi rappresentano il fulcro della viticoltura, sono molto apprezzati per la forte identità territoriale strettamente legata alla natura vulcanica del suolo ed al profondo legame dei produttori con il territorio. Tucidide, il famoso condottiero e storico greco del V secolo avanti Cristo, affermò che i popoli del mediterraneo cominciarono ad uscire dalla barbarie, quando iniziarono coltivare la vite e l’olivo e, da quell’epoca i coloni delle terre alle pendici del temuto vulcano hanno continuato a coltivare con amore e passione i vini preferiti da veri intenditori: rossi piedi rosso, aglianico e olivella, i bianchi coda di volpe, catalanesca, falanghina, verdeca e greco, garantiti oltre che dalle straordinarie caratteristiche organolettiche delle uve e della natura vulcanica dei suoli, anche da un disciplinare di produzione molto rigoroso

     I vini del Vesuvio sono sottili, agili e scattanti, caratterizzati dalla tipica vena minerale del suolo che sanno coinvolgere in maniera semplice ed emozionare nei tempi lunghi. Puntano sempre più ad un’espressione di alta qualità, tanto da essere presenti in tutte le guide di settore in maniera rilevante. Oggi si parla di abbinamento alla mozzarella di bufala, alla pizza, fino a non molto tempo fa impensabile.

    L’on. Paolo Russo nel concludere la conferenza ha dichiarato: “Vesuvinum è la fotografia dell’agricoltura che vorremmo, quella che non solo sa migliorarsi in termini di qualità ma che sa anche esprimere tutte le peculiarità di un territorio riuscendo, quindi a farsi apprezzare in loco cosi come a migliaia di chilometri di distanza”.

    I tre giorni settembrini prevedono stand espositivi di prodotti locali, degustazioni vini e oli, presentazione di libri, cene di gala e spazi educativo del bere consapevole.

 

      Mario Carillo

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