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Fiera del Grana Padano dei prati stabili.

Fiera del Grana Padano dei prati stabili.

Autore: Gusto landia/venerdì 3 ottobre 2014/Categorie: Eventi, Lombardia, Valorizzazione dei patrimoni eno-gastronomici

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Data evento: 24/10/2014 - 27/10/2014 Export event

La semplicità sommata alla qualità, alla professionalità e all’italianità del prodotto hanno fatto del Grana Padano il prodotto DOP più consumato al mondo. Nel 2010 sono state prodotte oltre 4 milioni e 300 mila forme, per un valore al consumo di quasi 2,4 miliardi di euro, delle quali 1 milione e 300 mila esportate ovunque nel mondo, per circa 720 milioni di euro.
L'evento, promoso dalla Pro Loco "Sordello", dal Comune di Goito, dal Consorzio del Grana Padano, dalla Provincia, dalla Regione Lombardia, dalla Camera di Commercio di Mantova, dall'associazione Strada dei Vini e dei Sapori Mantovani, è alla 18a edizione.


STORIA DEI PRATI STABILI

I prati stabili sono conosciuti nella Pianura Padana fin dal Medioevo. Proprio questo fu il periodo delle grandi bonifiche operate con lo stimolo dei monaci. La diffusione della coltivazione dei prati stabili e delle marcite fu rapida e garantì grandi produzioni di foraggio. Nel contempo si sviluppò anche l’allevamento bovino e quindi la produzione di latte.

La Città di Sordello si trova proprio al centro di questa zona di produzione: basti pensare che già nel ‘ 400 Bartolomeo Manfredi riferiva al marchese Ludovico Gonzaga che, in quel di Goito, cresceva un «grasso trifoglio, alto fino al zenochio». La nomea dei prati stabili si espanse al punto che il foraggio ricavato dagli stessi veniva venduto dai Gonzaga alla Corona inglese per le scuderie reali.

Oggi quei prati alimentano le mucche da latte del Nord di Mantova, a sinistra del Mincio, dove nasce, appunto, il Grana Padano dei prati stabili.
Un rigidissimo disciplinare impone ai produttori di Grana Padano regole ferree in modo che la qualità di un formaggio conosciuto e apprezzato in tutto il mondo rimanga inalterata. I controlli partono dall’alimentazione dei bovini e questi possono essere nutriti solo con alimenti ammessi dal disciplinare di produzione del Consorzio di Tutela. Tra i più rappresentativi il tipico fieno dei prati stabili.

Un prato stabile è un prato che non ha subito alcun intervento di aratura o dissodamento, non coltivato e lasciato a vegetazione spontanea per moltissimo tempo, da un minimo di 12 mesi fino anche a centinaia di anni: è mantenuto esclusivamente attraverso lo sfalcio e la concimazione. Sono solitamente gestiti in regime irriguo e ogni anno si possono effettuare 4/5 tagli. Le produzioni medie annue ottenibili da un prato irriguo risultano pari a 12/13 tonnellate per ettaro di fieno. Tradizionalmente gli sfalci vengono chiamati maggengo, …., terzuolo e agostano. Il maggengo è il primo e viene fatto nella prima metà del mese di maggio. Gli altri cadono a distanza variabile dai 30/35 giorni. Il primo e l’ultimo sfalcio forniscono un foraggio ricco di graminacee, mentre le leguminose prevalgono nei mesi estivi.

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