Dalla gestione del preriscaldamento alle erbe aromatiche dimenticate, passando per il rischio di teglie sovraccariche: ecco gli sbagli più frequenti nell’uso del forno e come evitarli.
La cottura al forno è tra le più utilizzate in cucina: pratica, versatile, spesso considerata infallibile. In realtà, la grande familiarità con questo elettrodomestico porta a commettere errori che finiscono per penalizzare la resa finale dei piatti. Non basta seguire alla lettera una ricetta per ottenere risultati impeccabili: le differenze tra statico e ventilato, la posizione del ripiano o la quantità di condimento impiegato possono cambiare radicalmente il gusto e la consistenza del cibo. E quando si sostituisce il vecchio forno con uno nuovo, il margine di errore aumenta perché ci si trova di fronte a tempi e modalità differenti.
Il ruolo del calore e delle funzioni di cottura
Uno degli errori più comuni riguarda il preriscaldamento. È utile per preparazioni che necessitano di uno shock termico, come pizze, pane, bignè, pasta sfoglia o frolla. In questi casi, il calore immediato favorisce lievitazione e doratura. Ma per ricette come sformati, timballi, arrosti o pesce, non è indispensabile: si possono inserire direttamente a forno freddo, lasciando che la temperatura salga gradualmente. La convinzione che il preriscaldamento sia sempre necessario è quindi solo parzialmente corretta. Altro aspetto cruciale è l’uso delle diverse funzioni. Il forno statico garantisce una cottura uniforme e lenta, ideale per dolci da credenza o per il pane, che rischierebbero di restare crudi all’interno con una ventilazione troppo aggressiva. Il forno ventilato, invece, accelera i tempi e avvolge le pietanze con aria calda, ma può rendere asciutti alcuni piatti se non usato correttamente. Per i gratin o le dorature finali è essenziale il grill, da attivare per pochi minuti sotto controllo costante per evitare bruciature.

Anche il ripiano fa la differenza. Posizionare sempre al centro è una soluzione standard, ma non ottimale in ogni caso. Per una torta salata con base croccante conviene il ripiano basso, mentre per lasagne o parmigiane il ripiano alto aiuta a ottenere la crosticina dorata. Infine, il taglio degli ingredienti incide sulla resa. Verdure di dimensioni irregolari cuociono in modo disomogeneo: pomodori o zucchine rischiano di sfaldarsi, mentre patate troppo grandi restano crude. L’ideale è tagliare in pezzi simili e, nel caso delle patate, sbollentarle per un paio di minuti prima di infornarle: si otterrà una polpa morbida dentro e croccante fuori.
Condimenti, aromi e attenzione durante la cottura
Un altro errore frequente è l’uso scorretto dei grassi. Troppo olio o burro appesantiscono la ricetta, troppo poco seccano gli alimenti. Alcuni ortaggi, come le melanzane, assorbono grandi quantità di condimento; per le carni magre conviene ricorrere a bardature con pancetta o speck che rilasciano grasso e aggiungono sapore. Con il pesce, il metodo migliore resta il cartoccio, che sfrutta il vapore senza eccedere nei condimenti.
Le erbe aromatiche sono spesso sottovalutate, eppure il loro impiego cambia radicalmente il risultato. Patate al forno con salvia, rosmarino e timo hanno un profumo inconfondibile. Il pesce intero può essere farcito con aglio, limone e zenzero per arricchirne la delicatezza. Gli aromi si possono tritare, mescolare all’olio e spennellare, oppure inserire in mazzetti da rimuovere a fine cottura. Il sovraccarico delle teglie è un altro sbaglio comune. Riempire troppo lo spazio impedisce al calore di circolare, con cibi che cuociono male: alcune parti restano dure, altre troppo morbide.
Non meno importante è la gestione del tempo. Molti tendono ad abbandonare i cibi al forno senza controllo, rischiando di bruciare la superficie o di seccare la base. Altri commettono l’errore opposto: aprire lo sportello ogni pochi minuti. Questa abitudine disperde calore, rallenta la cottura e rovina piatti delicati come soufflé o lievitati, che hanno bisogno di stabilità. L’uso corretto del forno non è un dettaglio tecnico, ma il punto di svolta tra un piatto mediocre e uno che soddisfa davvero. Basta conoscere i meccanismi di base per evitare gli errori più comuni e sfruttare al meglio uno strumento che resta, ancora oggi, tra i più preziosi in cucina.