Un esperimento condotto all’Università Radboud di Nimega dimostra che chi beve birra risulta molto più attraente per le zanzare.
Alcune persone sembrano essere bersagli naturali delle zanzare, al punto che in estate diventano vere vittime degli insetti pungitori. Da tempo la scienza cerca di capire perché accada: tra i motivi noti ci sono i colori scuri dei vestiti, alcuni cosmetici che rilasciano aromi graditi agli insetti e persino ciò che si mangia o si beve. Secondo una ricerca recente, la birra è uno dei principali fattori di attrazione. Non solo per la presenza dell’alcol, ma per le sostanze volatili che il corpo emette dopo la metabolizzazione.
L’esperimento al festival di Lowlands
Per indagare il fenomeno in modo realistico, un gruppo di scienziati dell’Università Radboud di Nimega, nei Paesi Bassi, ha condotto un esperimento sul campo durante il festival musicale di Lowlands, uno degli eventi più frequentati del Nord Europa. I ricercatori hanno portato con sé zanzare del genere Anopheles, le stesse responsabili della trasmissione della malaria se infettate, in questo caso ovviamente non portatrici di patogeni. All’interno di quattro container attrezzati come laboratori mobili, hanno installato dispositivi con gabbie piene di zanzare. I volontari inserivano un braccio protetto da un materiale che impediva le punture, ma lasciava filtrare gli odori cutanei. In un’altra sezione della gabbia veniva posto un pannello con zucchero, utile come confronto. Una telecamera registrava con precisione ogni insetto che si posava sulle braccia.

Hanno partecipato 500 persone, compilando un questionario sulle proprie abitudini alimentari, sull’igiene personale e sulle attività svolte nei giorni del festival. Confrontando i dati, i risultati sono apparsi netti: i bevitori di birra erano 1,35 volte più attraenti per le zanzare rispetto ai non bevitori. L’analisi ha mostrato anche altri dettagli curiosi. Chi aveva dormito in compagnia la notte precedente o aveva fumato marijuana risultava più “appetibile” per gli insetti. Al contrario, una doccia recente o l’applicazione di crema solare riducevano la probabilità di essere punti. Gli stessi ricercatori hanno commentato con ironia: “Le zanzare preferiscono gli edonisti tra di noi: chi beve birra, evita le creme e non dorme da solo”.
Il ruolo della birra e l’impatto sulla salute pubblica
Il dato più rilevante riguarda proprio la birra, che finora non era stata considerata un fattore di rischio diretto. Una volta metabolizzata, la bevanda rilascia attraverso il respiro e la pelle sostanze che attraggono gli insetti. Questo può avere implicazioni importanti nei mesi estivi, soprattutto nei contesti in cui le zanzare sono vettori di malattie. Il problema non riguarda solo il fastidio delle punture, ma la diffusione di virus e parassiti. In Italia, durante l’estate 2025, si sono registrati diversi focolai di febbre del Nilo occidentale e casi sporadici di chikungunya, mentre a livello globale continua a crescere la diffusione della dengue. In questo quadro, anche un fattore apparentemente secondario come il consumo di birra assume rilevanza.
Gli studiosi precisano che si tratta di un singolo test, pubblicato su BioRXiv in attesa di revisione scientifica, ma sottolineano l’importanza di identificare i comportamenti che possono ridurre o aumentare il rischio di punture. Per esempio, scegliere abiti chiari, mantenere una buona igiene personale e usare creme solari può avere un effetto protettivo. Al contrario, bere birra durante le serate estive potrebbe trasformarsi in un invito per gli insetti. La ricerca apre nuove prospettive: se confermata, potrà aiutare a elaborare campagne di prevenzione più mirate, con consigli pratici alla popolazione. Intanto, un’indicazione di base resta valida: chi vuole evitare di attirare le zanzare dovrebbe limitare il consumo di birra, soprattutto in ambienti dove la presenza di insetti è elevata.