Il Ministero della Salute ha richiamato tre lotti di peperoni corno rossi Jolife per pesticidi oltre i limiti. I consumatori devono restituire il prodotto ai punti vendita.
Il Ministero della Salute ha reso noto nel pomeriggio del 24 settembre 2025 il richiamo di tre lotti di peperoni corno rossi “paprika spitz rot” a marchio Jolife, distribuiti in confezioni da 500 grammi. Il motivo dell’allerta è la presenza di pesticidi oltre i limiti di legge, un dato che ha spinto le autorità a ordinare l’immediato ritiro dal mercato. L’operazione riguarda i lotti numerati L2539219, L2539231 e L2540220. La misura è stata formalmente disposta il 17 settembre 2025, ma resa pubblica solo sette giorni dopo. Un ritardo che ha destato interrogativi, considerato che il prodotto è stato potenzialmente acquistato e consumato dai clienti nel frattempo. Lo stabilimento che ha prodotto i peperoni si trova a Sidi Bibi-Chtouka Ait Baha, in Marocco, ed è gestito dall’azienda Domaine Bhair sarl.
Le ragioni del richiamo e i rischi per i consumatori
La presenza di residui chimici oltre i livelli consentiti rappresenta un rischio per la salute pubblica. Secondo le disposizioni europee e italiane, ogni prodotto immesso sul mercato deve rispettare valori massimi di residui, fissati per proteggere i consumatori dall’esposizione a sostanze tossiche. In questo caso, i pesticidi rilevati superavano i limiti stabiliti, rendendo necessario il ritiro immediato.

Non si tratta di un evento isolato. Dal 1° gennaio 2025, sono già stati registrati 189 richiami alimentari, per un totale di 453 prodotti ritirati da aziende e marchi diversi. Questi dati mostrano quanto la filiera alimentare debba restare sotto osservazione costante e quanto siano frequenti i casi di irregolarità. Il prodotto coinvolto, confezionato in vaschette da 500 grammi, è stato distribuito a livello nazionale. Non è noto con precisione in quali catene di supermercati siano stati venduti i lotti segnalati, ma l’indicazione del Ministero invita alla massima prudenza. I consumatori che avessero acquistato i peperoni dei lotti indicati devono evitarne il consumo e possono restituirli nei punti vendita per ottenere il rimborso.
Le procedure di controllo e l’impatto sull’opinione pubblica
Il ritardo nella comunicazione ufficiale — una settimana tra la data del provvedimento (17 settembre) e la pubblicazione sul sito del Ministero (24 settembre) — ha suscitato perplessità. In casi simili, il fattore tempo è cruciale: più passa, più aumenta il rischio che i prodotti già distribuiti vengano consumati. Gli operatori del settore alimentare hanno l’obbligo di tracciare e ritirare i prodotti non conformi. Quando emerge un’anomalia, le autorità sanitarie devono informare tempestivamente il pubblico per ridurre i rischi. In questo caso, la tardiva diffusione dell’avviso ha probabilmente permesso che una parte dei peperoni fosse già entrata nelle case degli italiani.
Sul fronte della sicurezza alimentare, episodi come questo mostrano la complessità dei controlli nelle importazioni dall’estero. Il Marocco è tra i principali esportatori di frutta e verdura verso l’Europa, e la collaborazione tra autorità locali e comunitarie è fondamentale per garantire la conformità dei prodotti. Il richiamo dei peperoni Jolife rappresenta, quindi, non solo un episodio specifico ma anche un campanello d’allarme sul funzionamento dei meccanismi di vigilanza. Resta centrale la responsabilità dei consumatori: verificare i lotti indicati e riportare al punto vendita eventuali confezioni acquistate. Solo in questo modo si riducono i rischi immediati per la salute.