Altroconsumo svela il miglior olio extravergine d’oliva: la trovi ovunque e spendi poco

Lorenzo Fogli

Settembre 28, 2025

Altroconsumo ha individuato le marche più affidabili di olio extravergine d’oliva: in vetta un prodotto biologico italiano che si trova nei supermercati a costi contenuti.

Il 23 settembre, in occasione della Giornata mondiale dell’Olivo istituita dall’UNESCO nel 2019, torna al centro dell’attenzione l’importanza dell’olio extravergine d’oliva per la cultura mediterranea e per l’economia agricola. L’iniziativa, nata da Libano e Tunisia, sottolinea il ruolo dell’olivo come simbolo di pace e sostenibilità e coincide quest’anno con la riunione del Consiglio Oleicolo Internazionale. Sullo sfondo di questo appuntamento arriva anche la classifica di Altroconsumo, che ha analizzato diversi marchi italiani di olio extravergine premiando i migliori per qualità e convenienza.

I risultati della classifica Altroconsumo

Lo studio, pubblicato nel 2021, ha assegnato il primo posto a Monini Bios, un olio biologico che riesce a combinare qualità elevata e prezzo accessibile. In seconda posizione si colloca Clemente, seguito da Carapelli Bio, entrambi apprezzati per il profilo organolettico e la reperibilità nei supermercati italiani.

La top ten prosegue con prodotti come Podere del Conte 100% italiano biologico, distribuito da Eurospin, e Carapelli Il Frantoio, legato a una lunga tradizione olearia. Due referenze portano il marchio Desantis (“100% italiano” e “Classico”), mentre le catene di distribuzione entrano in classifica con l’olio Verso Natura Bio di Conad. Chiudono la selezione due marchi storici: De Cecco Classico e Caparelli Oro Verde. Questa graduatoria non è solo una guida per i consumatori, ma anche un segnale della vitalità del settore oleario italiano, capace di competere a livello internazionale pur in un contesto di criticità legate alla produzione.

La situazione della produzione italiana

Secondo i dati forniti da Frantoio Italia attraverso l’ICQRF, a fine ottobre 2023 le scorte di olio d’oliva italiano hanno superato di poco le 37 mila tonnellate, con un incremento limitato rispetto al mese precedente ma ben lontano dalle oltre 90 mila tonnellate registrate nello stesso periodo del 2022.

Il calo è legato soprattutto alla raccolta in Puglia, ritardata dalle condizioni climatiche avverse che hanno ridotto le rese. Le piogge di novembre hanno favorito una parziale ripresa, ma il quadro resta fragile. Un segnale positivo arriva dal comparto biologico, con uno stock salito a quasi 9 mila tonnellate, e dalle giacenze Dop e Igp, cresciute in un mese da 2.500 a circa 6.500 tonnellate.

Questi numeri mostrano un interesse crescente verso produzioni certificate e tracciabili, sempre più richieste dai consumatori. L’Italia, che insieme agli altri Paesi membri del Consiglio Oleicolo Internazionale rappresenta il 95% della produzione mondiale, resta un punto di riferimento per qualità e tradizione. La sfida dei prossimi anni sarà mantenere questa leadership in un settore che risente fortemente delle condizioni climatiche e delle dinamiche di mercato globali.

Foto di Lorenzo Fogli