La dieta chetogenica riduce i carboidrati e aumenta i grassi per indurre la chetosi: scopri come funziona e quali benefici può dare a corpo e mente.
La dieta chetogenica è diventata negli ultimi anni uno dei regimi alimentari più discussi e seguiti a livello mondiale. Si tratta di un piano che privilegia un apporto alto di grassi, moderato di proteine e molto basso di carboidrati. Questo schema costringe l’organismo a utilizzare i grassi come principale fonte di energia, portando alla produzione di chetoni, molecole che sostituiscono il glucosio nel metabolismo energetico. Nata inizialmente negli anni Venti come trattamento per i bambini affetti da epilessia resistente ai farmaci, la dieta chetogenica è stata nel tempo rivalutata in chiave moderna per i suoi possibili effetti su perdita di peso, riduzione dell’infiammazione e miglioramento delle funzioni cognitive. La sua popolarità non è legata solo alle mode alimentari, ma anche a un crescente numero di studi che ne stanno analizzando gli effetti sul metabolismo e sulla salute a lungo termine.
Come funziona la dieta chetogenica
L’elemento centrale della dieta è la chetosi, una condizione metabolica in cui l’organismo, privato di una quantità sufficiente di carboidrati, inizia a scomporre i grassi accumulati per ottenere energia. Questo processo produce corpi chetonici, che diventano la fonte primaria di carburante per muscoli, cervello e altri organi. Per raggiungere e mantenere lo stato di chetosi è necessario ridurre drasticamente i carboidrati (generalmente al di sotto dei 50 grammi al giorno) e sostituirli con grassi provenienti da fonti selezionate: olio extravergine d’oliva, avocado, semi oleosi, frutta secca, pesce grasso e latticini interi. Le proteine hanno un ruolo moderato, sufficienti a sostenere le funzioni vitali ma senza eccedere, poiché un eccesso proteico può interferire con la produzione dei chetoni.
Il menu chetogenico varia da persona a persona e può includere uova, carni magre e grasse, verdure a basso contenuto di carboidrati come zucchine, spinaci e broccoli, insieme a spuntini a base di formaggi stagionati o semi di lino. Sono esclusi pane, pasta, dolci, cereali raffinati e la maggior parte della frutta, ad eccezione di quella a basso contenuto zuccherino come i frutti di bosco. Un nutrizionista specializzato in diete chetogeniche può elaborare un piano settimanale su misura, bilanciando i nutrienti e adattando le porzioni agli obiettivi individuali, che possono variare dalla perdita di peso al miglioramento delle prestazioni sportive.
I benefici della dieta chetogenica
La dieta chetogenica è stata associata a una serie di benefici potenziali che spiegano il suo successo. Il primo riguarda la perdita di peso: riducendo i carboidrati e costringendo il corpo a bruciare i grassi, molti individui sperimentano un dimagrimento rapido nelle prime settimane, accompagnato da una minore sensazione di fame. Non a caso, uno dei vantaggi più segnalati è la capacità di mantenere un maggiore senso di sazietà durante la giornata.
Un altro punto riguarda l’aumento di energia. Una volta che il corpo si abitua a utilizzare i chetoni, i livelli energetici diventano più stabili e meno soggetti ai cali tipici dovuti alle variazioni della glicemia. Alcuni studi hanno osservato miglioramenti anche nelle funzioni cognitive, con maggiore concentrazione e lucidità mentale. Dal punto di vista medico, diversi lavori scientifici stanno valutando gli effetti della chetogenica su condizioni croniche come diabete di tipo 2, sindrome metabolica e alcune malattie neurodegenerative. L’azione di riduzione dell’infiammazione potrebbe contribuire a diminuire i rischi collegati a queste patologie.
Naturalmente la dieta chetogenica non è priva di limiti o rischi. Non è consigliata a persone con patologie renali, epatiche o a donne in gravidanza senza supervisione medica. È fondamentale seguirla sotto controllo di un professionista per evitare squilibri nutrizionali e per garantire che l’apporto di vitamine, minerali e fibre resti adeguato. La sua applicazione richiede costanza, adattamento e monitoraggio. Non è raro che nei primi giorni si manifesti la cosiddetta “keto flu”, con sintomi come mal di testa, stanchezza o irritabilità, legati al cambiamento metabolico. Superata questa fase, però, molte persone riferiscono un miglioramento generale del benessere.