Il biologo e nutrizionista Simone Gabrielli chiarisce quante volte a settimana si può mangiare il minestrone, come renderlo completo e quando è meglio limitarne il consumo.
Con l’arrivo dell’autunno torna la voglia di zuppe calde e minestre, piatti che scaldano il corpo e portano conforto nelle giornate più fredde. Tra queste, il minestrone resta una delle ricette più amate dagli italiani: leggero, nutriente e ricco di verdure di stagione. Ma si può davvero mangiare tutti i giorni? E ci sono differenze tra quello fatto in casa e quello surgelato? A chiarire i dubbi è il dottor Simone Gabrielli, biologo e nutrizionista, che spiega come trasformare il minestrone in un pasto equilibrato e salutare senza rischiare di esagerare.
Quante volte si può mangiare il minestrone e con quali ingredienti
Secondo Gabrielli, non esiste un limite preciso al consumo di minestrone: si può mangiare anche tutti i giorni, a patto di variare le verdure, i legumi e i cereali utilizzati. L’importante è alternare ingredienti e cotture per garantire al corpo un apporto completo di vitamine, minerali e fibre. Il rischio di esagerare, spiega l’esperto, è più legato alla monotonia che alla salute: “Variare la tipologia di vegetali è la chiave per un’alimentazione equilibrata”.
Il minestrone, se ben bilanciato, può diventare un piatto unico completo. Basta aggiungere una fonte di proteine come legumi, un piccolo quantitativo di cereali integrali e magari dei crostini di pane per completare l’apporto energetico. L’unione tra legumi e cereali garantisce tutti gli amminoacidi essenziali, fondamentali per la sintesi proteica. Tuttavia, Gabrielli raccomanda di non esagerare con i legumi: un consumo eccessivo può causare gonfiore, meteorismo e colite, soprattutto nelle persone più sensibili. L’ideale è inserirli nel minestrone due o tre volte a settimana, non di più.
Attenzione anche alle verdure scelte. Chi soffre di colon irritabile dovrebbe limitare alimenti ricchi di fruttani come cipolla, aglio, porri, carciofi e asparagi, preferendo invece carote, sedano, spinaci e zucchine. Per evitare la perdita di nutrienti, è meglio lasciare le verdure leggermente al dente e non frullarle eccessivamente, così da non incorporare troppa aria.
Meglio fatto in casa o surgelato?
A sorpresa, il dottor Gabrielli spiega che non ci sono grandi differenze tra un minestrone preparato in casa e uno surgelato. “La surgelazione – afferma – non distrugge vitamine e minerali, anzi spesso li conserva meglio rispetto a una verdura fresca tenuta per giorni in frigo.” Il segreto è leggere con attenzione le etichette: i minestroni surgelati dovrebbero contenere solo verdure, legumi e patate, senza grassi o sale aggiunti.
Diverso il discorso per i minestroni pronti da scaldare, spesso arricchiti con condimenti e zuccheri. In questi casi è meglio controllare sempre la lista degli ingredienti o, se possibile, optare per preparazioni fatte in casa. Un minestrone “artigianale”, preparato con verdure di stagione e olio extravergine d’oliva a crudo, resta comunque la scelta più genuina e gustosa.
Il nutrizionista suggerisce di scegliere verdure locali come cavolo nero, bietole, zucca e funghi in autunno, e di arricchire la ricetta con cereali in chicco come orzo, farro o avena per un pasto completo e digeribile. “Quando gli ingredienti sono freschi e di stagione – spiega Gabrielli – il minestrone diventa una miniera di nutrienti e un alleato per il benessere intestinale.”
In definitiva, il minestrone rimane un alimento prezioso, perfetto per chi desidera mangiare sano e leggero. Basta solo un po’ di equilibrio: alternarlo ad altre preparazioni, scegliere ingredienti di qualità e variare spesso le combinazioni. Così anche un piatto semplice può diventare un’abitudine gustosa e benefica, capace di accompagnarci per tutto l’inverno.