Panettone salato Motta firmato Barbieri: perché tutti ne parlano e dove trovarlo davvero ora?

Panettone salato Motta firmato Barbieri: perché tutti ne parlano e dove trovarlo davvero ora?
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È raro che un prodotto di marca grande sparisca dagli scaffali proprio dopo il lancio: provare il panettone salato firmato per Motta da Bruno Barbieri è diventata una piccola caccia. Dopo l’annuncio stagionale, nei supermercati grandi della provincia di Venezia e nell’hinterland milanese il prodotto risultava mancante; abbiamo finito per acquistarlo online, al doppio del prezzo consigliato. La scena iniziale è questa: scaffali occupati dalle isole per Halloween, passaggi promozionali affollati, e un prodotto che sembra non trovare spazio nelle logiche tradizionali della grande distribuzione.

Distribuzione e contesto

La collaborazione tra chef e industria è partita nell’autunno del 2024 con l’obiettivo dichiarato di offrire linee premium all’interno della GDO. Dietro il marchio Motta c’è un gruppo noto alla grande distribuzione, parte del gruppo Bauli, e la strategia era chiara: provare a destagionalizzare il panettone e ampliare l’offerta con referenze da colazione e bakery per il consumo quotidiano. Il progetto include panettoni rinnovati e prodotti come il pain au chocolat pensati per i scaffali dei supermercati.

Nonostante ciò, nelle rilevazioni sul campo in alcune aree del Nord Italia il lancio non ha avuto la copertura attesa. Le catene visitate non mostravano esposizione; alcune isole promozionali erano occupate da referenze per il periodo di Halloween, un dettaglio che molti sottovalutano quando si pensa a tempi e spazi di lancio nella GDO. Il risultato pratico è stato l’acquisto online a prezzo maggiorato, una scelta che modifica la percezione del posizionamento del prodotto e solleva domande sul canale di distribuzione per referenze non strettamente stagionali.

Panettone salato Motta firmato Barbieri: perché tutti ne parlano e dove trovarlo davvero ora?
La confezione blu del Panettone Malaga di Motta firmato dallo chef Barbieri, un’esclusiva introvabile nei negozi. – gustolandia.it

Il tentativo rimane interessante dal punto di vista industriale: portare sullo scaffale un prodotto ibrido, tra pasticceria e salato, è un’operazione che richiede pianificazione diversa rispetto ai classici lanci natalizi. Allo stesso tempo emerge un problema concreto per il consumatore: trovare il prodotto è difficile, e chi vive in città lo nota ogni giorno quando cerca novità alimentari sugli scaffali tradizionali.

Aspetto, gusto e ingredienti

Visivamente i panettoni presentano una forma regolare ma bassa, con una superficie brunita e una scarpatura poco pronunciata; in un esemplare si nota anche un leggero incavo. La mollica appare compatta, con pochi alveoli e sospensioni distribuite ma senza quella leggerezza che ci si aspetta da un lievitato tradizionale. La predominanza degli pomodori secchi in fiocchi è evidente già al taglio e si avverte nella struttura interna: nell’arrabbiata la mollica tende al rosso, nella versione mediterranea il colore è più neutro ma con piccoli puntini dati dalle scorze candite.

Al gusto la consistenza richiama quella di una merendina: più cruda e uniforme, senza netta separazione tra mollica e crosta. L’arrabbiata è spinta sul pomodoro e su una nota piccante che si percepisce ma non sempre si equilibra con le erbe aromatiche; nella versione mediterranea l’abbinamento tra la base dolce del panettone e il sapore salato dei pomodori crea un contrasto che risulta straniante, come quando in una bevanda si confonde sale e zucchero. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che il passaggio al salato richiede una ridefinizione delle aspettative sensoriali: non basta aggiungere ingredienti, serve una ricalibrazione della ricetta.

Gli ingredienti dichiarati mostrano percentuali contenute di additivi e aromi: nella versione mediterranea compaiono scorze di limone candite (7,2 %) e pomodoro secco in fiocchi (4,9 %); nell’arrabbiata i pomodori secchi sono al 5,1 % con aggiunta di pomodoro in polvere e paprica. Il formato è da 450 g, scadenza indicata ad aprile 2026 e prezzo consigliato stampato in etichetta 9,90 euro. In assenza di elementi compensatori — come una glassa, una granella o un aroma molto intenso — la proposta rischia di lasciare il consumatore a chiedersi come utilizzare realmente il prodotto in cucina.

Barbieri, in un breve intervento audio sul sito del marchio, invita a sperimentare: tagliare una fetta e farcirla come una pizza, passare il pane nel grill, affumicarlo o friggerlo. È un’idea pratica, eppure la sensazione finale resta di delusione per chi si aspettava un equilibrio più netto tra le componenti dolce e salata. La scelta commerciale apre una questione più ampia: se vogliamo ripensare il panettone nella vita quotidiana, serve anche ripensare la formulazione, la distribuzione e il racconto che arriva al consumatore.

Autore

Francesco Giuliani è blogger e autore di Gustolandia.it, portale dedicato alla cucina e alle ricette. Condivide ogni giorno idee culinarie, consigli pratici e piatti della tradizione rivisitati in chiave moderna, raccontando il mondo del cibo con passione e semplicità.