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COLLI EUGANEI DOC.. e altre storie

COLLI EUGANEI DOC.. e altre storie

Autore: Gusto landia/martedì 7 maggio 2013/Categorie: Territori , Veneto

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I Colli Euganei sono di origine vulcanica, nati in seguito ad eruzioni sottomarine che sorgono, quasi fossero un arcipelago, dalla pianura padano-veneta.
Presente da tempo immemorabile, la vite è di gran lunga la coltura più diffusa: la combinazione tra natura del terreno e fattori climatici fanno dei Colli Euganei un territorio altamente vocato alla produzione di vini di pregio.

Le testimonianze della produzione e del commercio dei vini in quest’area risalgono al primo millennio a.C.. Perfino il grande poeta Francesco Petrarca fu sopraffatto dal fascino dei Colli Euganei, al punto da acquistare una casa ad Arquà nel 1373, motivando la scelta con la bontà del vino che vi veniva prodotto. L’origine vulcanica dei Colli Euganei rende il terreno ricco di sostanze minerali e perciò favorevole alla viticoltura, erede diretta dei domini di terraferma della Serenissima.

I Colli Euganei DOC sono vini da tutto pasto con preparazioni delicate, risotti marinari, pesce azzurro arrosto e gratinato, fritture di pesce e pesci arrosto (Bianco); paste asciutte con sughi di carne, arrosti di carni bianche, scaloppine, involtini con sughi non troppo piccanti, salumi, formaggi semiduri (Rosso); antipasti di mare, pesci in bianco, fritture di pesci di acqua dolce e di verdure, casatella trevigiana, formaggio Piave fresco (Pinello); da aperitivo o tutto pasto raffinato (Spumante secco), dessert anche di frutta (Spumante amabile); pasticceria secca, biscotteria, frutta e gelati alla frutta (Moscato).
 Bianco anche Spumante, Moscato Fior d'arancio anche passito, Serprino anche Spumante, Garganega, Tai, Sauvignon, Chardonnay, Manzoni bianco, Pinello anche Spumante, Pinot bianco, Rosso anche Riserva, Raboso anche Riserva, Merlot anche Novello e Riserva, Carménère anche Riserva, Moscato anche Spumante Cabernet, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon anche Riserva.   
Vitigni: Garganega 30-70%, Tai e/o Sauvignon 30-70%, Moscato bianco e/o giallo 5-10%, Altre varietà a bacca bianca 0-30% (Bianco); Merlot 40-80%, Cabernet Sauvignon e/o franc e/o Carménère 20-60%, Raboso Piave e/o Veronese 0-10% (Rosso); Moscato 90-100% (Moscato). Le altre tipologie devono essere ottenuti da uve provenienti dai corrispondenti vitigni per almeno l’85%.

ASIAGO DOP    

Fin dall'anno Mille nell’Altopiano di Asiago si produceva un gustoso formaggio, che inizialmente veniva preparato con latte di pecora, sostituito  dopo il '500  da quello vaccino. Nei primi anni del XVII sec. la pratica si è  allargata alla zona pedemontana, alle pianura limitrofe e alle vicine malghe trentine. Oggi è il sesto formaggio DOP italiano per quantità prodotta.
A pasta semicotta, si ottiene da latte vaccino nelle due  tipologie  pressato (fresco) e d'allevo (stagionato), che a sua volta - a seconda della durata della stagionatura - può essere mezzano (3-8 mesi), vecchio (9-18 mesi) e stravecchio (2 anni o più). Può fregiarsi anche della menzione "prodotto della montagna" qualora sia stato ricavato da latte proveniente da stalle in territorio montano, trasformato e stagionato in zona montana. L'Asiago pressato ha  crosta  sottile ed elastica, pasta morbida, burrosa, di colore bianco o leggermente paglierino e con occhiatura irregolare e sapore dolce e delicato, che ricorda la panna ed il latte appena munto. Ottimo come formaggio da tavola, accompagnato da bianchi o rosati morbidi e leggeri,  e come ingrediente di  molteplici ricette. Nell'Asiago d'allevo la consistenza si fa via via più compatta e dura, il colore più intenso e il sapore tendente al piccante con il progredire del tempo. Se l'affinamento supera i 2 anni, l'abbinamento ideale è con la polenta o i funghi e vini rossi importanti.
Disciplinare:    Reg. CE n. 1107 del 12.06.96 (GUCE L 148 del 21.06.96)

Prodotti e colture
Sui Colli Euganei, in particolare nel comune di Arquà Petrarca, il giuggiolo è coltivato quasi in ogni giardino e il suo frutto è ormai una delle caratteristiche distintive più conosciute e rinomate di questo territorio. Tradizionale appuntamento da non perdere è la festa della giuggiola, che si tiene la prima e seconda domenica di ottobre nella cornice del borgo di Arquà Petrarca, con il contorno di degustazioni e bancarelle di artigianato tipico. Da ricordare infine il famoso liquore tipico "brodo di Giuggiole", oltre a confetture e sciroppi preparati con questo prelibato piccolo frutto.

 


Coltivate in quasi tutto il territorio euganeo ormai da secoli, le ciliegie sono uno dei prodotti più caratteristici del territorio. Dai tempi in cui esse venivano commerciate solo in alcuni mercati locali, la loro produzione è aumentata in tutto l'area dei Colli ed oggi vengono promosse manifestazioni tra cui, a giugno, la "Festa della ciliegia" è la più conosciuta.
Le ciliegie dei Colli Euganei sono di misura media, colore rosso scuro con il peduncolo curvo, e sono ottenute da varietà bigarreau, bigarreau moreau, durona classica e precoce, durone di vignola, più altre spontanee della zona. confetture e sottospirito, in particolare molto conosciuto e apprezzato è il liquore maraschino.
 
In Cucina

La pasta fatta in casa come i bigoli al torchio, ottimi se conditi con ragù d'anatra, le tagliatelle fatte in casa con la "mescola", o i risi e bisi fanno parte della tradizione contadina ancora oggi molto presente sulle tavole dei numerosi locali dei Colli.     

 

BIGOLI CON L'ANATRA

I bigoi sono grossi spaghetti non bucati, ruvidi e grossolani, che si preparano in casa la Vigilia di Natale e durante la Quaresima. Sono probabilmente la pasta più tradizionale del Veneto, in uso fin dai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia. Si fanno con  farina saracena o di grano tenero, uova, burro fuso, un po’ di latte e un pizzico di sale. L'uso del torchio (il “bigolaro”) ne assicura la tipica rugosità, ideale per assorbire i sughi (con le sarde, le acciughe, le frattaglie d'anatra), ma sono squisiti anche serviti in brodo d'anatra.

Descrizione:     Ingredienti: 500 gr di bigoi, 1 anatra muta, 1 cipolla, 1 carota, 1 rametto di rosmarino, 1 rametto di timo, 2 spicchi d'aglio, vino bianco, olio evo, sale e pepe nero.
Preparazione: Farcite l'anatra (senza togliere le frattaglie) con metà degli odori, sale e pepe. Mettete l'altra metà insieme all'anatra, salata e pepata anche esternamente, in una teglia unta d'olio in forno a calore elevato. Quando l'anatra è dorata, bagnate con il vino e lasciate andare a calore basso, irrorandola spesso con il fondo di cottura e altro vino. Quando è pronta, tagliate a larghi filetti la polpa di petto e cosce senza pelle e tenetela da parte. Scarnificate il resto, frattaglie e pelle, e tritate il tutto insieme agli odori (eliminando il legno di timo e rosmarino). Unite questo trito al fondo di cottura deglassato con un po' di vino, mettete sul fuoco e fate evaporare aggiustando anche si sale e pepe. Condite i bigoi con la carne, guarnendo con i filetti di carne.

fonte "DOC&DOP 50 anni di qualità" ed. Civin

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Tags: DOC
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