Uvaggio Sangiovese, e vale a dire forza pura elevata all’ennesima potenza, energia e calore della natura che viene “imprigionata” in bottiglia per poi rivelarsi al fortunato avventore. Sono ben pochi gli uvaggi che possono competere con il suddetto, forse il Barbera ma è un’impressione del tutto personale, tutt’altro che leziosa. Cavaliere d’Italia annata 2011 dell’Azienda La Cura in terra di Maremma.
Classico rosso rubino con lievi riflessi ambrati. Sentore fruttato riconducibile a quella più matura, specie la ciliegia. In bocca emerge la tipica acidità del vitigno impreziosita da un appagante mix di sapidità e freschezza, che elargiscano una sensazione gratificante. Ambrosia equilibrata che non ha difficoltà a conquistare ogni “anfratto” della bocca. Al dovuto ripasso (necesse est) tutte le virtù del vino son confermate e in perfetta armonia tra di loro.
A mio modesto avviso, in queste nettare sono evidenti anche le fondamentali “pieghe” di un terroir unico, e non solo italiano, sia chiaro. Va da sé che la mano del produttore e il clima condizionano non poco il vino, quasi una sorta di sigillo. Per quanto concerne gli abbinamenti è un vino ideale con i piatti sostanziosi e gustosi della gastronomia regionale italiana. Ottimo l’accostamento con antipasti a base di salumi, le carni rosse, gli arrosti misti, i primi piatti di pasta con sughi di carne e pomidoro, assieme al pecorino e al grana stagionati. Le conclusioni finali sono relative ad un vino di grande forza e notevole carisma, destinato a piacere e sedurre. In alto i calici e un meritato chapeau al Cavaliere d’Italia.
by S.B.