Riso e vino sono un archetipo enoculinario difficilmente inespugnabile. Proprio come quei matrimoni che dopo tanti decenni resistono persino alle burrasche più incerte e tremende.
E poi, come smentire il famosissimo detto “il riso nasce nell’acqua e muore nel vino”. Così, dinnanzi all’evidenza e alla tradizione, non resta che perseguire questi ottimi consigli de cuisine e realizzare, come splendida scelta, il risotto al Barolo e Castelmagno, quest’ultimo uno dei formaggi più prelibati dell'intero glossario alimentare. Per realizzare la pietanza è opportuno usare un vino regale, quindi un vino Barolo di qualità, perché non è vero che per cucinare basta un vino scelto a caso. Anzi, come regola "dogmatica", in cucina, ergo - tra i fornelli - il vino deve essere sempre meraviglioso altrimenti la ricetta che con tanto amore si andrà eseguire non sarà affatto così sublime.
Ritornando al risotto in questione per due commensali preparare: 200 g circa di riso Carnaroli, mezza cipolla rossa, un bicchiere scasro di vino barolo, brodo di carne, 2-3 foglie di salvia, 50 g di burro, 60 g di formaggio Castelmagno a scagliette, noce moscata, sale qb, pepe qb. Tritare finemente la cipolla e, in una casseruola, farla imbiondire nel burro spumeggiante. Unire le foglie di salvia a pezzetti, insaporire, quindi incorporare il riso. Tostarlo ben-bene senza che si attacchi al fondo della pentola. Aggiungere mezzo bicchiere di barolo e far evaporare. Durante questa fase usare una fiamma media, allegra ma non troppo. Aggiungere un po' alla volta il brodo di carne caldo e, tenendo sempre mescolato, ultimare come un qualsiasi altro risotto. Durante la cottura completare con il resto del Barolo. Alla fine, mantecare con le scagliette di Castelmagno, un'adeguata spruzzata di noce moscata e pepe appena macinato. Correggere di sale considerando il brodo di carne (se sapido o no) e assaggiando senz’altro prima di impiattare. A fuoco spento coprire il tutto con un coperchio per circa mezzo minuto, in seguito servire su piatto piano o pirofila. Guarnire con una generosa spruzzata di pepe e scaglie di Castelmagno.
E come abbinamento, quale vino? C'è forse bisogno di chiederlo?...
tratto da Cucinet