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La pizza di Pasqua

La pizza di Pasqua

Autore: Gusto landia/mercoledì 27 marzo 2013/Categorie: Territori , Marche

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In alcune zone delle Marche la tradizione della colazione, della mattina di Pasqua, è ancora forte e mette in secondo piano il pranzo.
Il venerdì santo praticamente chiude la quaresima. Il prete passando a benedire la casa ha trovato la tavola apparecchiata con la migliore tovaglia ricamata a mano, con tanti cibi: le uova sode (in alcuni casi anche colorate), le pizze, il salame, il vino, l’acqua e il pane.

Oltre al suo significato liturgico, la Pasqua, con i suoi tre giorni di festa, si identificava anche con il trionfo della mensa  dopo il lungo digiuno della Quaresima.
Agnello, uova e formaggio erano i cibi che caratterizzavano la circostanza. Il giorno di Pasqua, soprattutto in campagna, si usava far colazione con la coratella dell'agnello cotta insieme con le uova. Ma molti erano quelli che spalmavano sulla pizza dolce, la crescia de Pasqua, il ciauscolo. Il pranzo, particolarmente ricco, iniziava in questa occasione eccezionalmente con l'antipasto costituito ancora dal ciauscolo, in genere si terminava quello dell'anno precedente e si iniziava quello nuovo. Il primo piatto consisteva in tagliolini in brodo oppure in una minestra di fette di pane indorate nell'uovo, fritte e immerse in brodo di gallina. Il piatto forte era l'agnello, preparato in vari modi, che rispondeva, inoltre, al simbolismo del rito liturgico. Si accompagnava con la frittata anche l'uovo, come si è visto, rivestiva un profondo significato rituale con la mentuccia o con la borragine.
Tra i dolci, quelle chiamate dal Leopardi "cresce", oggi  sono indicate più semplicemente come "pizze", dolci o al formaggio. Le prime contengono pezzettini di frutta candita e sono cosparse, nella parte superiore, di una glassa costituita prevalentemente da albume e zucchero, le seconde, essendo a base di formaggio, hanno un gusto particolare e molto forte.

La Pizza di Pasqua


Dose per 2-3 pizze:6 uova,500 g di lievito di birra,1 Kg di pasta di pane,250 g d’olio,250 g di canditi,250 g d’uvetta,burro, una bustina di vanillina,buccia grattugiata di un limone,1/2 litro di latte,2 cucchiai di mistrà,un bicchiere d’acqua, per guarnire albume o zucchero a velo

Preparare l’impasto la sera precedente sciogliendo in una ciotola la pasta del pane con un bicchiere d’acqua tiepida; continuare a mescolare finché non risulterà della consistenza di una pastella. A questo punto si rompono due uova, si spolvera di farina e, senza mescolare, si lascia riposare fino al mattino dopo. Il giorno seguente unire alla pastella il lievito sciolto nel latte tiepido, il burro ammorbidito e, man mano tutti gli altri ingredienti. Lavorare l’impasto fino a che non avrà acquistato la consistenza e l’aspetto della massa del pane.
 Distribuirlo quindi in più teglie riempiendole solo fino alla metà perché la massa dovrà lievitare una seconda volta. Quando la pizza dolce sarà ben lievitata e avrà raddoppiato il volume, si potrà infornare alla temperatura iniziale di 150-160 °C per poi alzare il forno a 180 °C. Cuocere per circa 50 minuti. Preparare la guarnizione  montando l’albume con l’aggiunta graduale di tanti cucchiaini di zucchero a velo per addensare la glassa. Quando la pizza si sarà freddata, guarnire la superficie superiore e lasciare asciugare.
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