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L’olio della “Torretta” fiore all’occhiello delle colline salernitane

L’olio della “Torretta” fiore all’occhiello delle colline salernitane

Autore: Vera De Luca/mercoledì 20 novembre 2013/Categorie: Territori , Campania, Prodotti

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“… tra i beni della terra faccio mia, o Olio, la tua inesauribile pace, la tua essenza verde, il tuo ricolmo tesoro che discende dalle sorgenti dell’olivo”: è Pablo Neruda che ci parla con le sue delicate espressioni dell’olio e dell’arte antica di produrlo, buono-in-tutti-i-sensi com’è, per il nutrimento dei popoli.
Il frantoio Torretta di Battipaglia (Salerno) dal 1960 fa meritatamente onore al Poeta con la sua ottima produzione olearia, frutto dell’arte di produrre con passione e professionalità uno dei migliori oli italiani.

Sono tre i fiori all’occhiello della “Torretta”: Dione, Diesis, Dedalo, ognuno di essi con una propria caratteristica. Al frantoio abbiamo sentito la titolare, Maria Provenza, che continua con passione e grande professionalità l’impegno iniziato dalla sua famiglia nel 1960.

«Il Dione è un olio elegante e delicato; in quest’olio si fondono tradizione e innovazione per garantire un prodotto di eccellente qualità, dotato di un sapore fruttato di oliva verde con sentori di mandorla fresca, di carciofo e di mela. La freschezza, poi, proviene dal suo sapore dolce che si confonde con un amaro leggermente piccante». E passiamo al Diesis Dop Colline Salernitane: « Il suo colore giallo con i riflessi verdi, con note piccanti e amare, lo rende piuttosto accattivante. È prodotto nella prima settimana di ottobre e rappresenta una vera eccellenza. Le note peculiari sono il sentore di pomodoro acerbo, di erba fresca e cicoria. In aggiunta, poi, si avvertono note aromatiche di menta e pepe nero».

Da buon terzo, completa la triade, Dedalo. «Si tratta di un intrigante olio extravergine Dop sempre delle Colline Salernitane, pregiato e raffinato. Dedalo è un olio perfetto da utilizzare sia come condimento a crudo che come olio da cottura. Risulta ottimo per accompagnare il pesce azzurro, le bruschette al pomodoro, i minestroni di verdure ed il pesce alla piastra».
Per produrre tanta bontà, però occorre un grande impegno. Alla luce del motto della casa “non senza fatica” vogliamo considerare con la nostra interlocutrice l’attualità della  produzione con i problemi che si manifestano in tutti i campi.
« L’annata di quest’anno è stata difficile per le alte temperature. Per quanto riguarda la raccolta l’abbiamo iniziata presto, a fine settembre. L’oliva “rotondella” che nasce sulle colline salernitane non ha risentito del danno provocato dalla mosca, data la sua piccola dimensione che la rende meno attaccabile.
La nostra produzione è rivolta ad una vendita diretta anche anche all’estero, come Svezia e Germania». E la crisi, si è sentita anche da voi?
«Anche noi ne abbiamo risentito, ma dall’estate in poi c’è stato più movimento. Non abbiamo bisogno di certificare tutto il nostro olio, perché esso è garantito dalla nostra Azienda, che cura la raccolta delle olive nel territorio, che va da Battipaglia, a Montecorvino Rovella, a Serre e ad Eboli. La DOP naturalmente rappresenta un valore aggiunto e questo significa che abbiamo qualcosa in più da poterci giocare».
Anche quest’anno non sono mancati i riconoscimenti alla “Torretta”.  Abbiamo primeggiato a Parma nel Concorso internazionale “Armonia – Trofeo Alma”, al
Concorso nazionale “Sirena d’Oro di Sorrento”, 1° classificato categoria DOP “Premio Nazionale Montiferru”, gran menzione “Sol D’oro” al Vinitaly 2012.
Nella guida di Marco Oreggia l’Azienda ha preso 97 sui 98 punti da assegnare agli oli di tutto il mondo. «È bello confrontarsi anche con oli internazionali come quelli del Cile» (sono parole di Maria Provenza).
È remunerativo il vostro settore?
«Si lavora. L’olio può provenire da tanti Paesi del mondo, in quanto al nostro ci distinguiamo perché si tratta di olio artigianale, di nicchia, particolarmente pregiato
come si è detto in precedenza».
È bene ricordare che il frantoio è dotato di un impianto di molitura moderno, realizzato con tecnologie innovative, mentre a curare il processo di trasformazione delle olive, che provengono dagli ulivi secolari del vasto territorio della provincia di Salerno, è uno staff di tecnici qualificati. Dunque, in conclusione, qui nelle terre delle colline salernitane “non solo canta il vino anche l’olio canta, vive in noi con la sua luce matura”. Per dirla ancora con il poeta cileno Neruda.                                                                                                                                                                                                                   
  Vera De Luca 
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