Il Consorzio presenta in un convegno le più recenti scoperte scientifiche sui metodi per accertare la provenienza dell’uva da mettere al servizio dei consumatori e della prestigiosa DOCG. Anche in diretta streaming
Pratogonista suo malgrado di polemiche in passato, il Brunello si adegua alle moderne tecnologie per dare maggiori garanzie a produttori e consumatori. La sfida che il Consorzio del Brunello ha lanciato è quella di tracciare il Sangiovese contenuto in ciascuna bottiglia di Brunello per garantirne in modo scientifico l’origine. Per questo ne discuterà nel convegno previsto per il 24 maggio prossimo, a partire dalle ore 9, al Teatro degli Astrusi della cittadina ilcinese, dove saranno riuniti i maggiori esperti del settore per confrontarsi sui metodi che possono essere utilizzati per tracciare con sicurezza questo prestigioso vino.
“Tracciabilità del Sangiovese a Montalcino: ricerche e sperimentazioni per l’identificazione dell’origine” è il titolo dell'incontro, con produttori, tecnici ed enologici per discutere i risultati delle ricerche condotte dai team di esperti che hanno lavorato con il metodo del profilo antocianico, con quello degli isotopi stabili e mediante test del DNA.
I lavori saranno trasmessi in diretta streaming sull’homepage del sito del Consorzio www.consorziobrunellodimontalcino.it e sul blog brunello.tv. Inoltre, per poter intervenire al dibattito, è attiva l’email del Consorzio info@consorziobrunellodimontalcino.it, a cui si possono inviare le domande. Le richieste potranno pervenire dalle ore 9 di lunedì 20 maggio alle ore 11.30 di venerdì 24.
Per l’occasione sarà presente anche il Presidente di Federdoc Riccardo Ricci Curbastro, a dimostrazione che la tracciabilità delle uve è un tema caro a tutto il mondo enologico e che Montalcino si conferma un esempio nel panorama delle DOCG italiane.
Come sottolinea il Presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci “la notorietà e l’autorevolezza raggiunte dal Brunello ci hanno spinti ad essere all’avanguardia a livello internazionale anche in tema di tracciabilità. Oltre a vendere un sogno lo dobbiamo anche certificare, e vogliamo essere i primi a farlo in modo scientifico. Proporremo il nostro, ma siamo aperti anche ad atri metodi, ricordando però che tutti sono importanti purché dimostrabili scientificamente”.
Programma del convegno.
Dopo i saluti e l’introduzione del Presidente del Consorzio del Brunello Fabrizio Bindocci e del sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli, il convegno affronterà i seguenti temi:
“I controlli e la tutela dei consumatori” con l’intervento di Emilio Gatto, Direttore generale della prevenzione e del contrasto alle frodi agro-alimentari del Dipartimento ICQRF del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali;
“I controlli e la tutela dei produttori di vino e dei loro consorzi” con Riccardo Ricci Curbastro, Presidente Federdoc;
“Tracciabilità del Sangiovese per la produzione del Brunello di Montalcino con il metodo del profilo antocianico” con Fulvio Mattivi della Fondazione Edmund Mach - Istituto di San Michele all’Adige;
“Rintracciabilità delle impronte genetiche del vitigno nel vino mediante test del DNA”, con Rita Vignani di Serge Genomics del Dipartimento di Scienze della vita dell’Università di Siena;
“La tracciabilità del Sangiovese nel vino Brunello di Montalcino attraverso il test del DNA” con Stella Grando della Fondazione Edmund Mach dell’Istituto di San Michele all’Adige;
“La tracciabilità dell’origine del vino Brunello di Montalcino con il metodo degli isotopi stabili”, con Federica Camin della Fondazione Edmund Mach dell’Istituto di San Michele all’Adige.
Le conclusioni sono affidate a Gianni Salvadori, Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana.
fonte terredelvino