Grappa è una parola fatata, intensa ed evocativa. La "sua" è una storia atavica che segue di pari passo le vicissitudini umane, e si mescola sapientemente con le tradizioni, gli usi e costumi di una precisa realtà. Non è solo un "semplice" liquore ma un ensemble di saperi e significati.

Ai nostri giorni, sul mercato, il consumatore ha un’offerta variegata e selezionata di grappe riconducibili a vessilli importanti e di lungo corso. Come, ad esempio, la Carpenè Malvolti, che propone, tra l’altro, due prodotti davvero peculiari: la Grappa di Prosecco e la Finissima Grappa Bianca. Entrambi sono due ambrosie con aspetti e caratteristiche notevoli. Per quanto concerne la “finissima” la distillazione avviene in alambicchi discontinui a vapore, esclusivamente di rame, e tutto ciò assicura al distallato prestigio e purezza.

Appare come nettare schietto, trasparente, simile a un cristallo atemporale. Profumo avvolgente, pieno e conquistatore. E’ un peccato staccar le narici dal magico fluido e proseguire nell’assaggio, ma è inevitabile. In bocca è un tonneaux di sensazioni inattese. Gustatela a modici sorsi, senza esagerare, e godete di ogni singola goccia della grappa.

Provate, inoltre, a gustarla fresca (non gelida): scoprirete così un distallato notevole e intrigante. Altra chicca per gourmet impenitenti è “chiudere” alcune danze culinarie con la finissima delizia (fresca o meno). Ad esempio dopo un prelibato saòr di pesce o un gustoso fegato alla veneziana. Sì, pochi sorsi di codesto nettare doneranno alla bocca un quid di fresco, e vi faranno scoprire un nuovo e brioso “rituale” gustativo.

Ma non è finita qui, poiché dalle uve più selezionate di Prosecco nasce la grappa omonima. Controllo dell’uvaggio, distillazione a vapore discontinua e l’abilità della maison Carpenè Malvolti forgiano un distillato di elevato lignaggio. E’ cristallina quasi fosse un elemento estatico, surreale. Fragranze spinte, penetranti che rapiscono il naso sino a confonderlo positivamente. In bocca la grappa è foriera di mitezza e dettami equilibrati. Piccole ma intense gocce per conquistare un po' alla volta la vetta del piacere palatale. Da servire nel classico bicchiere a tulipano, e assaporarla con flemma, ad occhi chiusi, evoncando le straordinarie alchimie che nascono tra uomo e Natura per dar poi  foggia alla qualità.

Due grappe che meritano attenzione (e assaggio, ovvio) poiché “figlie” di una Casa di prestigio e pregne di infinità bontà. Va da sé che, come tutti gli alcolici e liquori, se ne consiglia un uso decisamente moderato

S.B.