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Volta Mantovana e i "capunsei"

Volta Mantovana e i "capunsei"

Autore: Gusto landia/mercoledì 26 settembre 2012/Categorie: Territori , Lombardia

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Il territorio, intensamente abitato da popolazioni celtiche, non sfuggì alla penetrazione degli Etruschi ed alla colonizzazione dei Romani, come ci documentano molte testimonianze e vari reperti archeologici riferibili a quelle epoche ed ora custoditi, in prevalenza, nel museo archeologico di Cavriana. Tale situazione è dovuta alla particolare posizione geografica del territorio, posto sulle colline tra il lago di Garda e la pianura, solcato dal fiume Mincio e situato vicino alla Postumia e ai margini settentrionali della centuriazione triumvirale.

Palazzo Gonzaga

Alla metà del 1400 Ludovico Gonzaga e la moglie Barbara di Brandeburgo fanno costruire all'interno del centro fortificato un loro palazzo, dove sia essi stessi che i propri figli e nipoti si recano per riposarsi dalle fatiche del governo e per riprendersi durante l'imperversare della cattiva stagione o, peggio ancora, delle malattie che spesso assalgono la città.
 
La tradizione gastronomica rende la cucina delle colline moreniche una delle più gustose e ricercate della zona e nasce dall’incrocio sapiente di ricette di origine veronese, mantovana e bresciana. Una vera e propria arte culinaria che sposa con gusto e sapienza la semplicità dei sapori, dei profumi e degli aromi dei prodotti e dei frutti della terra locale alla raffinatezza ricercata dei piatti speziati eredità della corte dei Gonzaga e degli influssi dovuti alla dominazione austroungarica.
Una “cucina di prìncipi e di popolo”, come è stata spesso definita, in cui si trovano rispecchiati tanti degli usi e dei costumi popolari legati alla vita della campagna e al corso delle stagioni che caratterizzano e rendono unica questa terra di confine.

Tra i piatti più conosciuti e apprezzati sono da ricordare gli originali “capunsèi”, gnocchi di pane conditi con il burro versato la cui origine risale, secondo la tradizione, proprio al tempo della storica battaglia di Solferino e S. Martino, agnoli e tortelli di zucca, gustose paste all’uovo (fojade) ripiene che si affiancano al riso alla “pilota” ed al risotto con i funghi. Accanto a questi troviamo anche le tagliatelle con ragù di selvaggina, al sugo di lepre o di anatra che rendono ricca e saporita la gamma dei primi. Immancabili, nella cucina di questa terra circondata dalle acque, le ricette a base di pesce d’acqua dolce cucinato in salsa o ai ferri, dal luccio, alla tinca e alla trota fino all’anguilla che rimane uno dei piatti prediletti grazie anche alla particolare cottura con cui viene sgrassata e resa un alimento leggero e accettabile anche agli stomaci più delicati. Qui comunque si cucina di tutto: brasato, stracotto d’asino, baccalà, fagiano, e faraona spesso accompagnati da mostarda e abbondantemente innaffiati con i vini rossi e i bianchi prodotti tra queste colline. A chiudere in bellezza il pasto la famosa sbrisolona, un dolce rustico e secco di antica tradizione a base di mandorle tritate.

Capunsei

Piatto tradizionale dell’Alto Mantovano in cui la fantasia e l’abilità riescono a trasformare un piatto con ingredienti poveri in una vera prelibatezza
    

 

Preparazione:         

4 etti di pane raffermo grattugiato, 1 uovo intero sbattuto con sale e pepe, formaggio grana grattugiato molto abbondante, uno spicchio d’aglio 30 gr di burro sciolto, brodo q.b.

Disporre il pane grattugiato mescolato a sale e pepe sulla spianatoia facendone una montagnola con un buco al centro nel quale verrà versato un cucchiaio di burro sciolto in precedenza; a parte far bollire il brodo, anche vegetale e versarlo molto caldo sul pane, molto adagio, fino a quando non viene assorbito in modo da risultare un impasto omogeneo e lavorabile con le mani
Stendere l’impasto sulla spianatoia e, una volta freddo, aggiungere l’uovo sbattuto, il formaggio e lo spicchio d’aglio tritato finemente. Con le mani fare dei rotolini e tagliarli in piccoli gnocchetti come quelli di  patate
Versare “i capunséi” nel brodo bollente e scolarli non appena affiorano. Condire con burro fuso e formaggio e si possono aromatizzare con erbe: salvia, rosmarino, maggiorana, basilico leggermente soffritti

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